Dal libro Cuore alla vita di tutti i giorni.
Settimio Benedusi, apprezzato fotografo di moda milanese, ha compiuto di recente una performance: tornare a piedi senza soldi dalla Liguria a Milano barattando le necessità del viaggio con sue fotografie.
Qui una cronaca:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2016/04/25/io-fotografo-delle-modelle-in-viaggio-gratis-barattando-scatti27.html
Benedusi dichiara che la tesi da dimostrare era quanto può valere oggi la fotografia. La risposta che dice di aver trovato, e con lui il giornalista che ne scrive, sarebbe che il valore di una fotografia è nelle relazioni umane che stabilisce, sia immediate sia nel tempo. Pare persino che la sua comparsa rievochi alle persone l'epoca del fotografo di paese, quando di fotografie ne circolavano molte di meno, ma a farle era una persona competente in grado di fornire ai clienti un visivo celebrativo degno di essere conservato e tramandato. Cosa oggi perduta sia per le nuove tecnologie sia perché i fotografanti spesso e volentieri con le loro istantanee producono fotografie che forse è persino meglio dimenticare in qualche scheda di memoria o hard disk.
Questo impianto teorico, come anche altri passati dello stesso autore, non mi persuade. Ci sono delle variabili che adulterano i risultati dichiarati. Benedusi è tornato a Milano sano e salvo per una somma di motivi che non vengono esposti, ma senza i quali l'impresa non sarebbe riuscita.
Il primo fondamentale è lo stesso protagonista. Benedusi è Benedusi. Avrei bisogno di vedere un'altra persona, magari meno seducente e socievole di lui, compiere un'impresa analoga per avere un riscontro positivo. Immagino qualcuno che non sia conosciuto, che non abbia una forte audience virtuale e una connessione costante con la rete e con i media. Poi non dovrebbe fare una performance una tantum, ma tentare di riaprire uno di quei piccoli studi di fotografia nel frattempo scomparsi in un qualsiasi paesino tra la Liguria e Milano. Fare matrimoni, vendere attrezzature ai fotografanti locali, gestire fornitori e incombenze burocratiche e farlo per un annetto almeno.
Sennò non si capisce perché queste figure siano progressivamente scomparse, mentre c'è ancora gente che di fronte ad una figura eccentrica e brillante si commuove per il suo "storytelling" e un gesto empatico lo faccia. Passiamo insomma dal libro Cuore alla vita di tutti i giorni.
Qui una cronaca:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2016/04/25/io-fotografo-delle-modelle-in-viaggio-gratis-barattando-scatti27.html
Benedusi dichiara che la tesi da dimostrare era quanto può valere oggi la fotografia. La risposta che dice di aver trovato, e con lui il giornalista che ne scrive, sarebbe che il valore di una fotografia è nelle relazioni umane che stabilisce, sia immediate sia nel tempo. Pare persino che la sua comparsa rievochi alle persone l'epoca del fotografo di paese, quando di fotografie ne circolavano molte di meno, ma a farle era una persona competente in grado di fornire ai clienti un visivo celebrativo degno di essere conservato e tramandato. Cosa oggi perduta sia per le nuove tecnologie sia perché i fotografanti spesso e volentieri con le loro istantanee producono fotografie che forse è persino meglio dimenticare in qualche scheda di memoria o hard disk.
Questo impianto teorico, come anche altri passati dello stesso autore, non mi persuade. Ci sono delle variabili che adulterano i risultati dichiarati. Benedusi è tornato a Milano sano e salvo per una somma di motivi che non vengono esposti, ma senza i quali l'impresa non sarebbe riuscita.
Il primo fondamentale è lo stesso protagonista. Benedusi è Benedusi. Avrei bisogno di vedere un'altra persona, magari meno seducente e socievole di lui, compiere un'impresa analoga per avere un riscontro positivo. Immagino qualcuno che non sia conosciuto, che non abbia una forte audience virtuale e una connessione costante con la rete e con i media. Poi non dovrebbe fare una performance una tantum, ma tentare di riaprire uno di quei piccoli studi di fotografia nel frattempo scomparsi in un qualsiasi paesino tra la Liguria e Milano. Fare matrimoni, vendere attrezzature ai fotografanti locali, gestire fornitori e incombenze burocratiche e farlo per un annetto almeno.
Sennò non si capisce perché queste figure siano progressivamente scomparse, mentre c'è ancora gente che di fronte ad una figura eccentrica e brillante si commuove per il suo "storytelling" e un gesto empatico lo faccia. Passiamo insomma dal libro Cuore alla vita di tutti i giorni.