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Visualizzazione dei post con l'etichetta Edward Weston

Ieri come oggi.

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Manuel Alvarez Bravo, The Daughter of the Dancers , 1933  Un fenomeno curioso che trova nel passato il suo riscontro in pittura, continua a manifestarsi: le mostre nazionali e internazionali, emanazioni per lo più di società fotografiche, esaltano con premi e scambievoli riconoscimenti quella fotografia "pompieristica" ancor oggi (1949) fatta con le accennate ricette a base di paesaggi-quadro, "scenette caratteristiche", argute o grottesche, nature morte di pezzi meccanici o simili ripetuti all'infinito, nudi in pose languide, ginnastiche o da diploma di "premiata ditta", con o senza anfore ecc. Al mondo di questi autori, fierissimi delle innumerevoli "etichette" testimonianti la loro presenza a mostre di tutto il globo, si oppone senza polemica un altro mondo di fotografi quasi introvabili nei cataloghi delle sullodate mostre e comprende forse la maggioranza dei più grandi nomi della fotografia: si può cominciare con Steichen per fin...

Ancora sulle "buone" fotografie

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©2005 Fulvio Bortolozzo. La fotografia è uno strumento così vario di comunicazione visiva che cercare di stabilire regole precise per fare "buone" fotografie è ridicolo e insulso come dire a un pittore in che modo si crea un buon quadro. Chi è tanto infallibile da poter decidere se Rubens è "migliore" di Renoir o Cézanne è "superiore" a Van Gogh? Lo stesso nella fotografia: chi può dire se Avedon è migliore di Mill o se Weston è superiore a McCombe? Non è difficile rendersi conto che i fotografi originali e dotati di uno stile proprio — coloro che "creano" in fotografia —si differenziano l'uno dall'altro. Ma nessuno può dire che un dato fotografo è "migliore" di un altro. Se una fotografia dice qualcosa a chi la guarda, se rivela immaginazione, se ha un significato, se suggerisce un'idea o esprime una sensazione, allora è certamente una "buona" fotografia e colui che l'ha fatta è un buon fotografo. Se ...

La meraviglia per gli oggetti

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"Appunti per gli occhi" ©2009 Fulvio Bortolozzo. La fotografia, più di qualsiasi altra arte, è legata al particolare. L'apparecchio fotografico porta ad amare i casi singoli. Un fotografo può riuscire a descrivere un mondo migliore solo guardando meglio il mondo che ha davanti. Inventare, in fotografia, è laborioso quanto, nella gran parte dei casi, perverso. Nei suoi diari Edward Weston ha scritto di aver cominciato a fotografare spinto dalla " meraviglia per gli oggetti ". Dubito che qualunque grande fotografo abbia mai cominciato per la meraviglia provata per il proprio apparecchio o per un particolare procedimento fotografico. Dovrà amare anche quelli, ma non è da questo che nasce la sua decisione di votarsi all'arte. (Robert Adams, La bellezza in fotografia)

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