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Visualizzazione dei post con l'etichetta Le città invisibili

Custodire intatte le differenze.

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©2014 Fulvio Bortolozzo. Il web non è solo un reciproco rincorrersi di segnali di presenza estemporanei emessi tra sconosciuti per colmare loro evidenti vuoti esistenziali, come spesso sostengono i suoi detrattori. Sul web possono anche emergere occasioni molto valide di dialogo che altrimenti sarebbe stato impossibile realizzare. In questo senso, lo scrivere questo blog, all'inizio vissuto con il timore che fosse un'attività pericolosamente piena di vanità irrisolta, è divenuto nel tempo un'occasione davvero proficua di dialogo e riflessione. Non solo con chi mi onora del suo leggermi, ma anche con altri blogger con i quali condivido interessi e pensieri. Premesso questo, vorrei segnalare un dialogo a più voci che sta andando avanti da qualche tempo. Gli interlocutori sono diversi e l'interazione si svolge liberamente, a volte serrata, altre meno. L'ultimo articolo scritto da Enrico Prada sul suo blog " La valigia di Van Gogh ", che a sua volta ...

Limpide e fredde

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Torino, 2006. Dalla serie Candidati . Gli abitanti di Valdrada sanno che tutti i loro atti sono insieme quell'atto e la sua immagine speculare, cui appartiene la speciale dignità delle immagini, e questa loro coscienza vieta di abbandonarsi per un solo istante al caso e all'oblio. Anche quando gli amanti dànno volta ai corpi nudi pelle contro pelle cercando come mettersi per prendere l'uno dall'altro più piacere, anche quando gli assassini spingono il coltello nelle vene nere del collo e più sangue grumoso trabocca più affondano la lama che scivola tra i tendini, non è tanto il loro accoppiarsi o trucidarsi che importa quanto l'accoppiarsi o trucidarsi delle loro immagini limpide e fredde nello specchio. (Italo Calvino, Le città invisibili)

L'inferno dei viventi

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"Appunti per gli occhi" ©2009 Fulvio Bortolozzo (...) L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. (Italo Calvino, Le città invisibili)

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