Un napoletano in Palestina.
Inutile pensare di risolvere la questione israelo-palestinese con la razionalità e l'empatia umanitaria. Quel pezzo di pianeta maledetto, dove ben tre disgrazie monoteiste convergono, è come un manicomio a cielo aperto in cui gli europei e i loro discendenti d'oltreoceano hanno pensato bene di lasciare che si autoconfinassero persone traumatizzate nel profondo. Per senso di colpa, per cinico scaricabarile, perché di meglio da fare non c'era, comunque milioni di persone che in Europa non potevano più vivere sicure sono scappate lì e si sono messe fin da subito a litigare con quelli che c'erano: musulmani della stessa identica etnia, ché semiti non sono solo gli ebrei. Con il timbro dell'ONU, a trazione "nazioni vincitrici della seconda guerra mondiale", USA in testa, si è permesso di creare una nazione su base etnica e confessionale, ancorché inizialmente laica e persino socialista. Il regalino di compensazione a quelli che già li vivevano da sempre era che