L'ipocrisia occidentale ci fa del male.
Probabilmente l'unica voce sincera e lucida rimasta in Occidente è ormai quella di Papa Francesco. Non a caso, il vicario di Cristo sulla Terra osserva le cose da un punto di vista distaccato che comprende tutta l'umanità e non solo la sua parte privilegiata. In un vortice discendente, sempre più accelerato, l'Occidente sta arrivando a dover rendere conto di tutte le sue colpe storiche plurisecolari in un colpo solo. Questo non significa necessariamente la fine di tutto, ma certo la fine del velo ipocrita che fin qui ha steso sulle sue azioni peggiori.
Una parte sempre più consistente dell'umanità, che si va aggregando attorno al nucleo originario dei BRICS, comincia seriamente ad organizzarsi per poter fare a meno dell'Occidente e della sua economia predatoria. Queste nazioni, in gran parte governate da regimi autoritari, teocratici o da democrature, ma non solo, convergono nel cercare una via di sviluppo economico autonoma, nel tentativo di sganciarsi progressivamente dal dollaro e dalle istituzioni del sistema occidentale, come il Fondo Monetario Internazionale per esempio.
La Terza guerra mondiale a pezzi, di cui subito parlò Papa Francesco, è già in atto. Sembra diversa dalle due mondiali precedenti, globali e militari, e dalla Guerra Fredda, a bassa intensità, con crisi belliche regionali e in prevalenza socio-economica. Per ora si prospetta come una sequenza mista di crisi regionali (Ucraina, Israele) e stravolgimenti di assi economico-finanziari con duelli scientifico-tecnologici del tutto inediti.
Nulla può escludere che nonostante la complessità geopolitica della situazione l'Occidente finisca per prevalere nuovamente. Di certo però, dovrà abbandonare per sempre l'ipocrita facciata di Impero del Bene, esportatore di benessere, democrazia, libertà e diritti civili, perché già ora, pur di farcela, li sta calpestando uno ad uno, mascherando le sue nefandezze con un livello di propaganda mediatica senza precedenti.
In futuro, se finirà bene per l'Occidente, saremo tutti una grande Israele: democratica (a fatica) verso i suoi cittadini di serie A e tirannica verso tutti gli altri, che potranno solo scegliere di esserci servi o sparire.
Resta l'incognita nucleare...