La legge del più forte.

La legge fondamentale della vita è quella del più forte, come specie, non come individui. Funziona così, non c'è niente da fare. La forza di una specie è misurabile dalla sua preponderanza sulle altre fino al limite estremo della sostituzione totale di tutte le concorrenti e, oltre, del consumo completo delle risorse che porta inevitabilmente all'estinzione finale.

Questo è il ciclo biologico sul pianeta Terra. La specie umana ha seguito questa legge fino al punto in cui sono state introdotte delle variazioni. Comportamenti alternativi basati su criteri diversi da quelli "naturali". Non dappertutto, e non in modo omogeneo, si è capito che la condivisione e lo scambio delle risorse, unitamente al rispetto di regole accettate, portava a risultati migliori della continua lotta individuale per la sopravvivenza degli uni contro gli altri. Prima a livello di piccoli gruppi, contrapposti a tutti gli altri gruppi, poi via via in gruppi sempre più grandi creati attraverso l'accettazione di regole comuni, a volte condivise, altre volte imposte dal gruppo più forte. Nel corso del tempo, il vantaggio collettivo di questo metodo ha portato alla creazione di comunità sempre più complesse, fino alla creazione delle prime città, poi di stati e infine di vasti imperi.

Ora, la questione del nostro tempo, mi pare che sia il ritorno alla lotta individuale per la sopravvivenza, gli uni contro gli altri, consentita dai nuovi mezzi di comunicazione e dalla nuova economia finanziaria globale basata su Internet. L'illusione, quasi una vera e propria droga elettronica, è quella di poter vivere da soli in un mondo parallelo completamente autoreferenziale che però sta gradualmente distruggendo le basi comunitarie della convivenza civile, cioè della massima espressione umana che ha consentito di prevalere con successo come specie dominante. 

La disgregazione in corso non colpisce solo i singoli individui, ma intere popolazioni, istituzioni statali e organismi internazionali da loro derivanti. Sta tornando a prevalere la legge biologica del più forte, quella che condannava l'umanità ad una vita da scimmie, solo un poco più cattive, asociali e strane di quelle che riconosciamo come cugine evolutive.

Rimettere l'interesse della specie umana, tutta, al centro dei comportamenti è una possibile indicazione di soluzione, quella che in fondo, con altre parole, Papa Francesco ogni giorno instancabilmente e inutilmente predica ai troppi sordi che fingono di assentire.

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