La giostra folle.

Un piccolo comune vicino a Torino verrà conosciuto e ricordato, forse per sempre, a causa della morte atroce di cinque operai che lavoravano sui binari ferroviari. Brandizzo, l'ennesimo nome di un Comune che si aggiunge alla triste lista nera che costella la vita del nostro Paese. Sono troppe le tragedie che capitano in Italia e non se ne vede la fine. Ora la magistratura indagherà, la giustizia farà il suo corso, anch'esso troppo spesso tragico, e a tratti persino amaramente ridicolo nelle sue lentezze e cavillosità legali. Un paio di responsabili forse pagheranno in qualche modo, dico forse, e tutto riprenderà il suo corso come prima, interrotto solo dalla prossima tragedia, che ripeterà il copione.

Stancamente la giostra italica gira senza fine perché non c'è modo di fermarla. Il suo motore folle non si ferma con un pulsante. Questo pulsante non esiste perché nessuno ha mai pensato di metterne uno. Così tutti si arrangiano come possono. Si sale e si scende in corsa. A volte si cade, pazienza. Avanti un altro. L'apparato legislativo e burocratico è la giostra dannata nella quale si gira senza poterle sfuggire.

Per colpa di un qualche dio sadico, in Italia esistono un mondo di carta, oggi persino maldestramente in parte digitalizzato, e il mondo reale. Sulla carta tutto risplende di luce e perfezione. Nella realtà niente di quello che c'è scritto sulla carta funziona davvero. Perché se davvero dovesse funzionare così, il mondo reale sarebbe già morto da un pezzo. Questo è vero in ogni ambito sociale ed economico. Un po' come se in medicina per aggiustare una gamba rotta si ritoccasse la lastra a raggi x con Photoshop invece di ingessare l'arto.

Questo non mi pare un problema politico o ideologico, ma proprio culturale di fondo e molto antico. Dipende forse dal fatto storico che a dettare le norme fin dall'antichità sono stati i notabili, quelli che campavano di rendite, proprietà e capitali e non i lavoratori e le comunità direttamente interessate ad esse. Quindi da tempo immemore chiunque sa che deve trovare una scorciatoia, una soluzione alternativa alla norma se vuole davvero portare avanti la sua vita. Da qui forse nasce la nostra tradizionale furbizia, tanto ammirata e deprecata all'estero. Furbizia che risolve il fatto contingente, ma non il problema di fondo. Per quello ci vuole intelligenza e non è così distribuita in coloro che scrivono le norme e le fanno applicare. Allora ci si fa furbi e a volte si fa la fine dei furbi, cadendo dalla giostra in corsa.

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