Scimmie davvero anormali.

E niente, da quando entrai l'estate scorsa in un supermercato, ora giustamente chiuso, di Porto Maurizio -ex libero comune ligure accorpato dal Duce un secolo fa alla sabauda Oneglia per creare l'ircocervo topografico chiamato Imperia - la mia visione delle cose è cambiata irrimediabilmente. Lì, vicino alla cassa, c'erano dei libri usati portati da qualcuno e lasciati a disposizione dei clienti che volessero prendersi la briga di portarseli via. Li spulciai e disgraziatamente ne scelsi uno dal titolo curioso: "Il terzo scimpanzè. Ascesa e caduta del primate homo sapiens". L'autore è Jared Diamond, nome a me sconosciuto, ma l'editore invece no: Bollati Boringhieri. Editore torinese che mi ha sempre spacciato roba davvero buona. Insomma, lo presi. Purtroppo però, diversamente dai troppi libri presi e lasciati sugli scaffali di casa ad impolverarsi, come ultimamente mi capita troppo spesso di fare, questo lo lessi.

Il mondo non fu più lo stesso per me. Mi ritrovai scimmia, circondato da scimmie, scimmie degeneri. Anormali e piuttosto crudeli. Invece di passare il tempo a procreare, mangiare, dormire, procreare, mangiare, dormire, come sempre e da sempre fanno le scimmie (Bonobo docet), questa scimmia, uno scimpanzè precisamente, si ritrova ad avere nel cranio un cervello vuoto. Vuoto proprio. Gli istinti fondamentali della specie sono quasi ridotti al silenzio. Un vuoto terribile che minaccia, purtroppo solo minaccia, di rapida estinzione questa variante perniciosa. Invece il vuoto si rivela l'anomalia di successo. Il Pianeta stesso ne sarà invaso dalle conseguenze fino ai giorni nostri. La scimmia anomala cerca di riempire il vuoto, costantemente. Senza dei riempimenti non può agire e quindi vivere. Praticamente è una specie a trazione ideologica. Al posto degli istinti ci sono le idee. Idee non importa quali purché riempiano i crani. Idee che portano spesso a delle conseguenze dannose per il Pianeta e per i propri simili: a breve, media o lunghissima distanza temporale. Le idee vengono veicolate dai comportamenti, in primis, ma non basta. Un uso funzionale delle corde vocali, altra idea fondamentale, è alla base della trasmissione delle idee. Il linguaggio verbale, che lentamente diventa anche scrittura, questa roba qui che sto digitando. Non basta, alcune idee non ci stanno dentro i comportamenti e nelle parole, allora ecco le immagini. Vengono prima delle parole? Probabilmente sì, arrivano dai segni e dall'uso del corpo. Parole e immagini sono la base tecnica per la trasmissione ideologica a distanza, spaziale e temporale, di queste scimmie. Ideologie libere dalla presenza fisica si diffondono quindi ovunque questa specie sia insediata. Non importa che le idee siano razionali, come preferirebbero le scimmie più "illuminate", basta che occupino lo spazio vuoto nel cranio in modo soddisfacente per il singolo scimpanzè. Tante sono le ideologie fortunate, alcune scomparse, altre fiorenti. Ce n'è per tutti i gusti in tutti i campi dello scibile scimmiesco deviato. Forse, dico forse, qualche musata la nostra specie inizia a prenderla proprio in questi ultimi anni. Dico forse, perché potrebbero evolversi nuove ideologie, oggi impensabili, che permetteranno alla specie di continuare a prosperare sulla Terra. Non lo so. Sono una scimmietta ormai vecchierella e tutto quello che mi serve è un finale dolce e tranquillo. La mia ideologia di vita è stata quella della Commedia dell'Arte, non sono preparato e non voglio vivere dentro una tragedia greca. Starò a vedere.



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