Carlo, la corona e la salvezza.

Ho seguito, come tanti italiani penso, le telecronache dell'incoronazione di Carlo III. Devo dire che il cerimoniale, i dettagli dei volti dei protagonisti e dei partecipanti, i loro atteggiamenti, la scenografia e le coreografie, tutto l'insieme, mi sono apparsi persino ridicoli. Un vecchio principe arriva in ritardo di almeno trent'anni al trono, insieme alla donna tanto amata. Sarebbe al massimo una fiaba patetica e parecchio triste, se non fosse realmente accaduto. Un trono impolverato da procedure d'investitura ormai senza alcuna aura possibile agli occhi di chi non sia abbagliato del tutto dai rituali monarchici e religiosi. Mi è sembrato di assistere alla fine di un'epoca, incarnata in estremo dalla quasi immortale Elisabetta II, erede di quell'Impero britannico fondato sul plurisecolare dominio di altre civiltà, con tutte le conseguenze anche sanguinose e predatorie del caso. Se c'è un possibile futuro per ciò che resta della monarchia nel Regno Unito, non sarà in ciò che due ultrasettantenni potranno mai fare. La grande carrozza dorata, e scomoda, dell'incoronazione porta ciò che poteva essere e non sarà. Una carrozza più piccola, sobria, e forse comoda, portava invece la vera famiglia reale per gli anni a venire, quella di William e Kate. A patto però che anche a loro non tocchi attendere troppi anni prima di essere ufficialmente quello che già in concreto sono. Carlo ha perso l'occasione del Grande Gesto, quello che lo avrebbe reso davvero indimenticabile: abdicare subito dopo la morte della madre a favore del figlio maggiore. La fiaba sarebbe stata allora un'altra. Forse però l'amore della sua vita voleva assolutamente diventare regina e così per l'ennesima volta ha preferito questo amore ad ogni altra considerazione.

 Comunque sia, vedo solo una nazione impoverita, isolata e decadente che si aggrappa disperatamente ad un passato senza possibile ritorno. Al massimo una mosca cocchiera degli Stati Uniti. Mi sbaglierò, ma anche per gli inglesi, come per tutti, senza Unione Europea non c'è futuro. Le singole nazione europee sono condannate all'irrilevanza, buone al massimo solo per compiacere nella NATO gli interessi statunitensi contrapposti a quelli cinesi e russi. Il Pianeta sta diventando rapidamente inabitabile per i miliardi di umani che siamo e gli europei rischiano seriamente di essere, paradossalmente, gli umani messi peggio nella corsa a chi sopravviverà, comunque e in qualche modo, soprattutto se resteranno chiusi nelle loro inconsistenti nazioni dalla lunga storia e dalle così celebrate tradizioni. God save the King e non solo.



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