Neutrale e senza pregiudizi.

Il fotografo deve stare sempre attento a non contraddire ciò che l'occhio vede, non deve essere influenzato o distorto da sentimenti, da incrostazioni o da ideologie culturali, né dai ricordi o da altro, non deve prevaricare né forzare, ma essere appunto contemplativo, con uno sguardo lento, che mette a fuoco e coglie tutte le cose, che si impossessa e rende protagonista lo spazio; l'occhio diventa tutt'uno con il medium fotografico, neutrale e senza pregiudizi come la sua macchina, una macchina anch'essa normale, che non ha bisogno delle dilatazioni del grandangolo o delle compressioni del teleobiettivo né dei colori artefatti dei filtri.

Gabriele Basilico

(da Architetture, città, visioni - pag. 131)

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