Un'immagine possibile.
È che in effetti, sembra che sia tutto già superato da quello che si chiama mondo della simulazione, che tutto abbia bisogno del prefisso post o iper, e che il mondo del frammento, delle libere associazioni, della schizofrenia, dell'indifferenza e del paradosso, siano già esauriti e che siamo entrati in una era dello sguardo pornografo, divoratore, insaziabile, dove non esiste più nessuna narrazione, proprio perché tutte le narrazioni sono possibili: nemmeno nel mondo dei mondi del filosofo Blumenberg, ma nello spazio in cui non sembra più possibile riattivare il nostro desiderio di cercare un'immagine possibile, una immagine che possa produrre su di noi ancora meraviglia o stupore.
E questo non mi ricorda lo spazio tutto accelerato o visionario della fantascienza, il futuro, ma il torbido, inestricabile, asfissiante fondo di una palude di pantano.
Luigi Ghirri
(1987)
Niente di antico sotto il sole,
scritti ed interviste 1973-1991.
Pag.180.