L'intelligenza artificiale e le fotografie.

Sto leggendo alcuni articoli sull'intelligenza artificiale applicata alle immagini. Non da oggi i sistemi di calcolo informatici sono stati impiegati per produrre immagini di soggetti inesistenti. La novità attuale mi pare che sia nell'aver potuto "allenare" (si usa proprio questo termine) gli algoritmi dei programmi AI con l'inserimento di talmente tante fotografie, reperibili ovunque sulla rete più o meno legalmente, da generare risultati così fotorealistici dall'essere del tutto indistinguibili da fotografie così come comunemente le conosciamo. Punto.


Una rivoluzione? Un capovolgimento dell'universo iconico? A mio parere proprio per niente. Semplicemente si torna all'antico, una restaurazione quindi semmai, quando prima del 1839 tutte le immagini prodotte dagli umani, proprio tutte, erano icone che non garantivano per nulla l'esistenza reale del loro soggetto.

A fare la differenza è sempre stato l'automatismo della camera ottica dotata di memoria, che per la prima volta nella storia escludeva gli umani dalla produzione diretta dell'icona. Questa sì, una vera rivoluzione tecnologica e concettuale. Adesso si torna all'ordine di sempre. Per garantire una nicchia di sopravvivenza agli ex rivoluzionari che si ostineranno a prendere fotografie, bisognerà mettere un'etichetta e magari istituire una certificazione che attesti essere l'immagine una "vera fotografia", cioè un'immagine presa con un congegno posto di fronte ad un soggetto realmente esistente, per un dato tempo di posa, non importa poi con quale risultato visivo.

Benvenuti nel passato travestito da futuro.

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