Berlusconi rinuncia al Colle.
Sono in totale controtendenza, lo so da me, quindi inutile ribadirmelo, please.
Mi sento però di apprezzare il passo indietro di Berlusconi. Puttaniere, intrallazzato con la mafia, affarista spericolato, pregiudicato, tutto quello che si vuole, ma si deve finire per dargli atto di non aver mai tirato la corda fino a spezzare le istituzioni repubblicane. Anche all'epoca della lettera di Draghi famosa, quella che portò al governo Monti, non fece pazzie, se ne andò pur con tutta la malavoglia possibile. Un uomo che ha certamente rovinato la cultura di massa del Paese con le sue televisioni commerciali e ha corrotto il dibattito politico infarcendolo di leccapiedi capaci solo di ripetere a pappagallo i suoi slogan, ma il colpo di Stato non gli è mai passato per la mente. Non un autocrate quindi, ma una figura di "cattivo" con dei limiti d'azione.
Quindi, meno male che Silvio ha scelto di non esserci. Lo ha fatto ovviamente nel suo personale interesse, ma la Storia è piena di maniaci pazzi che per il loro ego hanno mandato a morire milioni di persone. Non è di quella specie il nostro Berlusconi. Assomiglia, scusate il paragone blasfemo, di più ad un Gorbaciov: quando è finita, si chiude la porta e basta così.
Ovviamente scrivo queste righe la domenica mattina 23 gennaio dell'Anno del Signore 2022. Lunedì, è un altro giorno.
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