Legalità e giustizia non sono sinonimi.


Ad allietare la giornata pandemica arriva la notizia che la Commissione Contenziosa (sic) del Senato della Repubblica Italiana presieduta dal senatore di Forza Italia Giacomo Caliendo ha accolto il ricorso di Roberto Formigoni, annullando la revoca del vitalizio da 7.000 euro (settemila) arrivata dopo la condanna passata in giudicato con la cosiddetta "Delibera Grasso" dell'allora Presidente del Senato (2015).

Certo è sperabile che non finisca così, ma in ogni caso, anche se fosse tutto in perfetto ossequio a quanto dispone la Legge, resta il fatto che uno dei responsabili politici, forse il maggiore, dell'organizzazione della Sanità lombarda, che sta dimostrando in questo ultimo anno con quanto affanno stia affrontando la pandemia, e che per di più era stato condannato per averne avuto vantaggi economici, possa tornare a ricevere del denaro pubblico - 7.000 euro al mese (settemila) - suona come magari perfettamente legale, ma anche sovranamente ingiusto. Un vero e proprio privilegio da Marchese del Grillo.

Penso che una Repubblica possa morire di leggi ingiuste e la nostra mi pare avviata da troppi anni su questo piano, ogni giorno più inclinato.

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