Il primo senza di te.

Di recente è scomparso un partigiano a me caro di cui già ho scritto sul blog e non mi ripeto. Troppo facile farsi prendere la mano dalla constatazione che questo 25 aprile è il primo senza di lui.

Adesso tocca a chi resta. Chi non ha vissuto quegli anni, ma ha vissuto con le persone di quegli anni. Poi toccherà a chi vive adesso con noi. C'è una responsabilità da portare avanti. Appena si interromperà questo filo intergenerazionale, oltre alle persone morirà l'idea da cui nacque la Repubblica Italiana e la sua Costituzione, quest'ultima per la verità già un po' troppo acciaccata dalle maldestre riforme alla sua seconda parte.

Purtroppo sta già capitando, non perché non si sappia più nulla dei fatti storici, ma perché l'amore per la libertà politica sta degenerando in volontà di sopraffazione dell'avversario ad ogni costo. L'amore si fonda sul rispetto reciproco e se questo viene a mancare resta della violenza, fatta o subita, del caos istituzionale, del familismo amorale, del menefreghismo individuale. Miseria insomma, una vita da bruti.

Non solo un virus pandemico viaggia però sulle gambe delle persone, ma anche l'amore per la libertà. Anch'esso è contagioso, se chi ne è portatore lo diffonde a quante più persone possibile. Anche inventando varianti ancora più contagiose. La tradizione si rinnova o muore. Ognuno nel suo piccolo, io nel mio.

Alla fine, se si guarda al nostro Paese da fuori, da altri Paesi e culture, non si vedono fascisti, comunisti, liberali, democristiani, ecc. ecc. Si vedono italiani. Italiani che invadono altri paesi e commettono crimini di guerra, italiani che lavorano per il progresso civile, tecnologico ed economico in tutto il mondo, italiani che sembrano sempre sul punto di affondare e poi all'ultimo ce la fanno, italiani che siccome ci credono troppo di essere brava gente e che in fondo alla fine ce la faranno non si accorgono che no, ci sarà una volta che non succederà e sarà l'ultima. Il 25 aprile, per me, vuol dire questo: italiani uniti che vogliono una Patria libera, giusta ed amabile anche da chi italiano non è. Lo so, non ce l'ho fatta, sono di Torino e De Amicis spunta sempre fuori. Abbiate pazienza, è il 25 aprile, da lunedì si torna alle solite menate.

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