Le fotografie sono importanti.


Sarebbe una cosa da nulla, ma è un segno.
Giusto ieri una di quelle pagine di Facebook, collettive e quindi anonime, quelle che per titolo hanno una frase in inglese, che fa più figo, pubblica una fotografia d'autore corredata dall'immancabile citazione erudita da uno scrittore. Gente a cui piace vincere facile insomma.

La cosa mi viene segnalata da un'amica perché a lei la fotografia di quell'autore non le risulta di averla mai vista. L'attribuzione è a Luigi Ghirri. La fotografia è questa qui sopra.

Ovviamente, chiedo in quel post da quale fonte abbiano ricavato che sarebbe di Luigi Ghirri e mi rispondono che ci sono diversi siti sulla rete che la riportano con quella attribuzione. Ribatto che non è diffondendo una balla ripetute volte che diventa vera e riporto il link, trovato con non più di due minuti di ricerca su Google, della pagina che annuncia una mostra di Riccardo Varini, il vero autore della fotografia:
http://www.arte.it/calendario-arte/ravenna/mostra-riccardo-varini-1268

Incompetenti. Ovviamente appena glielo scrivo si inalberano. Sì, perché in questo mondo di digitanti pseudo colti, il tizio che si sbatte per trovare il vero riferimento iconografico e che per pagamento si prende la briga di darti dell'incompetente merita solo una reazione supponente, il richiamo al fatto che tutti siamo incompetenti di qualcosa. Già, peccato che siccome è vero, prima di attribuire qualcosa a qualcuno è doveroso controllare la fonte. Oggi sulla rete tutti si sentono liberi di comportarsi come gli pare, ma le antiche regole sono invece ancora più valide e necessarie di prima. La responsabilità culturale delle proprie azioni è aumentata a dismisura, invece di essere sparita nel flusso anonimo delle condivisioni ricondivise.

E poi... ma davvero questa fotografia è possibile scambiarla per una di Ghirri? Perché c'è la spiaggia senza nessuno? Il colorino chiaro chiaro? Ma lo stile di un autore è davvero ridotto a quattro elementi banalotti? Forse è davvero il caso che chi digita con ambizioni colte sulle fotografie, in specie quelli che conoscono solo parole su parole ma non sanno guardare per davvero un'immagine, si mettano a studiare seriamente. Chi non ha occhi abbia sudore.


Post Scriptum. Ah, dico il peccato, ma non il peccatore perché ci mancherebbe altro che gli facessi pubblicità. Mi han dato il destro per fare un discorso più ampio e questo come premio gli basti.





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