Sarà tre volte Natale.
Eccoci ad un giorno come gli altri. Lo hanno dedicato ad un santo dei cartoni animati. In genere, lo si vive facendo i conti con i trecentosessantaquattro o cinque giorni precedenti e nel contempo si butta un sasso nello stagno dei successivi identici giorni. Un'attività con poco o nessun senso. La tradizione troppo spesso si riduce a questo: ripetere azioni, gesti, pensieri perché si è sempre fatto così. Rassicura, fa sentire meno soli. Repetita non i uvant per niente. Ripetere tanto per farlo è la peggiore delle attività possibili. Così come scrivere un blog perché si pensa che qualcuno se lo aspetti. Volo di vanità. O anche fotografare perché lo si è sempre fatto e niente impedisce di continuare a farlo. La tradizione, intesa così, è la fine delle cose. La memoria si riduce ad una sequenza a termine di pochi fatti, ma ripetuti allo sfinimento. Meglio non averla la memoria. Serve solo ai vecchi per rimestare nei loro errori. I giovani non hanno memoria. Che memoria hai a du