REST QUEST: Gianni Zanni.
Come si intitola la serie pubblicata su REST e di quante immagini è composta?
Il titolo della serie è UTOPIA.
Quali intenzioni ti hanno guidato nell'impostazione della serie?
UTOPIA L’orizzonte come stimolo per continuare a credere alla capacità di estendere oltre i limiti di una visione appiattita sempre su schemi e convenzioni utili per il grande premio per la fotografia dell’anno. Minimi dettagli da affrontare con la mente o con la lente dell’investigatore per ritrovare quelle tracce originali di un nuovo processo fotografico ormai distaccato dalla pratica chimica e attento ad evitare le nuove perversioni neo pittoriche. La scelta è quella di un territorio al limite dove è possibile ritrovare le tracce, dove è possibile segnarne delle nuove che ci portano a scoprire dove sono finiti i nostri sensi e le nostre memorie, ciò che ha contribuito a rendere possibile la nuova traccia, la nuova immagine grazie ad
un sensore con una sensibilità che permette di registrare quello che è intorno e dentro di noi, le memorie, i timori e le passioni, tutto quello che mai Photoshop potrà correggere o postprodurre..
Quali procedure di ripresa e post produzione hai seguito?
È un lavoro in cui ho mescolato scatti realizzati in circostanze molto distanti tra loro e che inizialmente non avevano alcun punto di contatto; successivamente ho lavorato molto con Bridge per comporre le varie sequenze e la dislocazione dei vari file all'interno di un discorso globale. La vera svolta è stata la scoperta della spalliera di sedia della quale il caro amico Guido, il flâneur di Polignano, aveva riportato il concetto di Eduardo Galeano sulla corrispondenza tra utopia e orizzonte.
Qual è in breve la tua storia nel fotografico?
Inizio nel lontano 1975 ad una età già matura, 28 anni e successivamente passo attraverso esperienze di gestione di spazi che si occupano di fotografia, SpazioImmagine per tutti, e la dimensione professionale di fotografia di paesaggio architettura e food dopo di che per dodici anni ho insegnato prima come precario e poi come insegnante di ruolo per le materie relative alla fotografia e alla elaborazione digitale e ora sono in pensione. Mai pensato di fare foto di cronaca, reportage o cerimonia.
Nuovi progetti a partire da quello che prende spunto dal menù del Cenacolo di Leonardo che ho accostato a delle pietanze pugliesi, altri progetti sono in fieri ma qui sarebbe noioso riportarli.
Non credo sia il caso di aggiungere altre novità o dichiarazioni.
REST 10
ANARSON BELLINO EVANS FAVA
GIORDANO MAZZESI MORETTI ZANNI
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