REST QUEST: Alessandro Zanini.


Come si intitola la serie pubblicata su REST e di quante immagini è composta?
La serie si intitola Distretto Pilastro Nord-Est ed è composta da una ventina di immagini di cui dieci pubblicate su REST.

Quali intenzioni ti hanno guidato nell'impostazione della serie?
Il soggetto della serie è una zona dell'estrema periferia nord della città di Bologna, nata a metà degli anni '60 attorno ad un nucleo di edilizia popolare, che storicamente ha vissuto una condizione di relativo isolamento e stigma negativo. Una zona periferica e periurbana dove città e campagna sembrano contendersi lo spazio, dove convivono aree a netta destinazione insieme a spazi più incerti.
La campagna fotografica (che ha interessato le zone residenziali, le aree commerciali e di terziario, le aree agricole limitrofe) è stata realizzata come parte integrante di un progetto biennale di rigenerazione urbana (2014-16) promosso dall'Amministrazione locale, ed ha prodotto una mostra cittadina alla quale hanno contribuito anche le fotografie di Lino Bertone.
La mia intenzione è stata fondamentalmente quella di supportare il processo di formazione di una nuova idea di Distretto Pilastro Nord-Est, con un invito a non liquidare i luoghi a noi consueti come ordinari, ma al contrario a comprenderli e interpretarli nel loro significato di complesso intreccio di valori materiali e significati immateriali, dove si proiettano sentimenti e identità e dove si costruiscono quotidianamente nuove relazioni.

Quali procedure di ripresa e post produzione hai seguito?
Mi ha guidato un'idea di "osservazione descrittiva" che evitasse sottolineature troppo enfatiche ed emotive. Da qui discende la scelta delle inquadrature quasi sempre frontali e la ricerca di una certa luce e colore, scelta confermata nella post produzione.
Ho creduto, non so se a ragione, di poter aiutare lo spettatore ad "entrare nel luogo fotografato" adottando come espediente un punto di ripresa alto 4 metri dal suolo.

Qual è in breve la tua storia nel fotografico?
Molto in breve, si potrebbe dire che si tratta di una storia non appieno sfruttata.
A dieci anni ho avuto in mano una reflex ed a tredici ho messo su in cantina una camera oscura. Ho sempre preteso di conoscere molto bene teoria e procedimento tecnico.
Nel corso degli anni la fotografia è stata anche il mio lavoro e, come tanti, ho avuto modo di esporre le mie fotografie in varie occasioni e pubblicazioni.
Mi sono dedicato soprattutto alla fotografia cosiddetta di reportage e solo da pochi anni il mio interesse prevalente si è spostato verso l'indagine sul territorio. Trovo questo nuovo orientamento coerente con il precedente. È un modo diverso per osservare e raccogliere testimonianza dell'agire dell'uomo sul mondo.
Oggi la fotografia non è per me una fonte di reddito, ma nel mio lavoro riesco, alle volte e con soddisfazione, a inserire dei "tasselli di fotografia" come nel caso di questa serie.
Negli ultimi anni ho iniziato, insieme ad altri amici, un'esperienza di produzione di mostre fotografiche all'interno di uno spazio espositivo a Bologna (QR Photogallery), dove promuoviamo il lavoro di giovani autori che operano soprattutto in ambito documentario. Abbiamo ospitato anche una mostra del gruppo REST.

A cosa stai lavorando adesso?
Sto mantenendo aperto il discorso sul tema degli spazi periurbani, ampliando e approfondendo alcuni spunti presenti già nella serie Distretto Pilastro Nord-Est.
Ultimamente sta nascendo l'idea di un percorso di indagine sull'ambiente dell'Appennino, ma su questo sono veramente all'inizio e devo ancora chiarire a me stesso la direzione da prendere.

Vuoi aggiungere ancora qualcosa?
L'esperienza di REST credo abbia rivelato la presenza di una grande ricchezza di sensibilità, visioni e pratiche.  Mi chiedo come si possa lavorare ad una valorizzazione di questo ampio bacino di autori attraverso iniziative che ne promuovano l'opera ma che sappiano anche creare una sorta di identità di gruppo.
Dico questo perché credo che questa molteplicità di sguardi non sia importante solo dal punto di vista dell'espressione artistica, ma contenga elementi di analisi e riflessione sulla realtà contemporanea molto utili anche a chi si occupa di programmazione e di governo del territorio.


REST 26/02/2017
ARMENTANO BELLONI CIPOLLINA
MAZZEI RIGAMONTI ZANINI


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