REST QUEST: Carlo Corradi.
Con questa prima REST QUEST a Carlo Corradi inizia la pubblicazione sul blog delle parole che sono state volutamente escluse dalla rivista REST per far tornare i guardanti a concentrarsi sulle iconografie, prima di ogni altra cosa.
Agli autori fin qui pubblicati, e a quelli che lo saranno, vengono poste alcune domande, sempre le stesse. Le risposte possono dare modo a chi vorrà leggerle di avvicinarsi alle motivazioni e alle procedure delle serie fotografiche. Buona lettura.
Come si intitola la serie pubblicata su REST e di quante immagini è composta?
Si intitola IOE (acronimo di Input Output Exception) ed è una serie composta di circa 30 immagini.In realtà si tratta di una serie ancora aperta che è attiva circa dal 2014.
Quali intenzioni ti hanno guidato nell'impostazione della serie?
Volevo fare ritratti dei turisti che affollano Milano e la curiosità mi ha portato ad indagare sull'atteggiamento quasi di estasi che i soggetti mostrano quando fotografano con i loro cellulari.Quindi ho pensato che un luogo sacro sarebbe stato perfetto per ambientare questi ritratti "estatici".
Quali procedure di ripresa e post produzione hai seguito?
Di solito fotografo con una macchina digitale a cui impongo forti sottoesposizioni e causo molto stress al sensore. Infatti quando controllo la foto appena fatta sul display posteriore l'immagine è talmente sottoesposta e scura che riesco a malapena a controllare la composizione. Questa indeterminatezza del risultato però è divertente e fa parte del processo creativo. Una volta in camera chiara, non applico filtri digitali nè miglioramenti all'immagine, come ad esempio la rimozione del rumore o delle macchie lasciate dalla polvere sul sensore, ma semplicemente mi piace far riemergere l'immagine incrementando la luminosità del file e mettendo se possibile enfasi proprio sui difetti naturali dell'immagine.
Qual è in breve la tua storia nel fotografico?
Ho iniziato relativamente tardi a fotografare perchè infatti fino ai 25 anni (ora ne ho 48) ero dedito alla pittura. Poi i miei studi di Ingegneria hanno influenzato molto la mia curiosità verso le nuove tecnologie e mi sono accostato alla fotografia.
Con l'avvento della fotografia digitale ho poi cercato un linguaggio originale che permettesse di vedere le cose a modo mio, attraverso il 'medium'.
Penso che sia importante esplorare e conoscere l'espressività del 'medium', in fondo anche noi siamo 'medium' di qualcosa o di qualcun altro.
A cosa stai lavorando adesso?
Ad un libro fotografico ispirato ad un racconto di Philip Dick, ma che è in effetti una riflessione sulla vita dei miei figli.
Vuoi aggiungere ancora qualcosa?
...mmhh . No.
REST 21/12/2016
CASETTA CORRADI GRASSO
PARAGGIO ROMUSSI TILIO
Agli autori fin qui pubblicati, e a quelli che lo saranno, vengono poste alcune domande, sempre le stesse. Le risposte possono dare modo a chi vorrà leggerle di avvicinarsi alle motivazioni e alle procedure delle serie fotografiche. Buona lettura.
©2014-2016 Carlo Corradi (dettaglio) |
Come si intitola la serie pubblicata su REST e di quante immagini è composta?
Si intitola IOE (acronimo di Input Output Exception) ed è una serie composta di circa 30 immagini.In realtà si tratta di una serie ancora aperta che è attiva circa dal 2014.
Quali intenzioni ti hanno guidato nell'impostazione della serie?
Volevo fare ritratti dei turisti che affollano Milano e la curiosità mi ha portato ad indagare sull'atteggiamento quasi di estasi che i soggetti mostrano quando fotografano con i loro cellulari.Quindi ho pensato che un luogo sacro sarebbe stato perfetto per ambientare questi ritratti "estatici".
Quali procedure di ripresa e post produzione hai seguito?
Di solito fotografo con una macchina digitale a cui impongo forti sottoesposizioni e causo molto stress al sensore. Infatti quando controllo la foto appena fatta sul display posteriore l'immagine è talmente sottoesposta e scura che riesco a malapena a controllare la composizione. Questa indeterminatezza del risultato però è divertente e fa parte del processo creativo. Una volta in camera chiara, non applico filtri digitali nè miglioramenti all'immagine, come ad esempio la rimozione del rumore o delle macchie lasciate dalla polvere sul sensore, ma semplicemente mi piace far riemergere l'immagine incrementando la luminosità del file e mettendo se possibile enfasi proprio sui difetti naturali dell'immagine.
Qual è in breve la tua storia nel fotografico?
Ho iniziato relativamente tardi a fotografare perchè infatti fino ai 25 anni (ora ne ho 48) ero dedito alla pittura. Poi i miei studi di Ingegneria hanno influenzato molto la mia curiosità verso le nuove tecnologie e mi sono accostato alla fotografia.
Con l'avvento della fotografia digitale ho poi cercato un linguaggio originale che permettesse di vedere le cose a modo mio, attraverso il 'medium'.
Penso che sia importante esplorare e conoscere l'espressività del 'medium', in fondo anche noi siamo 'medium' di qualcosa o di qualcun altro.
A cosa stai lavorando adesso?
Ad un libro fotografico ispirato ad un racconto di Philip Dick, ma che è in effetti una riflessione sulla vita dei miei figli.
Vuoi aggiungere ancora qualcosa?
...mmhh . No.
REST 21/12/2016
CASETTA CORRADI GRASSO
PARAGGIO ROMUSSI TILIO