C'è Italy e Italy.
Ricevo un comunicato stampa da Cesura Publish sulla recente uscita del libro fotografico Italy&Italy.
Si tratta di un volume di ben 730 pagine (sul sito di Cesura risultano invece essere 632) contenente 336 fotografie, in prevalenza in bianco e nero, selezionate da Luca Santese (1985) tra le oltre 200.000 (sul sito c'è scritto 250.000) conservate nell'archivio del fotografo d'attualità Pasquale Bove (1958), foggiano di nascita e romagnolo d'azione.
L'arco temporale della selezione di Santese copre gli anni anni Novanta o poco più. L'intento dichiarato del progetto editoriale, che è anche una mostra, risulta il seguente: "Il cardine concettuale dell’opera di editing è la volontà di creare, a partire dalla sconfinata e magmatica raccolta di documenti prodotti da Bove, una nitida e definita iconografia degli anni Novanta italiani a partire da una privilegiata prospettiva: la Rimini del periodo che va dalla fine degli anni Ottanta alla soglia del 2000". Accompagnano l'opera un testo critico introduttivo del giornalista Giancarlo Dotto e una postfazione del ricercatore universitario Nicola Patruno.
Non avendo a mie mani il libro, non posso che limitare le considerazioni all'ambito più generale del progetto. Trovo innanzitutto interessante che un fotografo come Luca Santese, nato a metà degli anni Ottanta e già riconosciuto a livello internazionale per il suo lavoro, decida di immergersi nell'archivio ultra-trentennale di un altro fotografo appartenente alla mia generazione. Si confrontano due modalità di "fare il fotografo" che vedono quella antica partire dal negozio, dai servizi locali e dall'artigianato, senza soluzione di continuità con i primi professionisti storici del mezzo fotografico, la seconda invece appartenere alle classi colte, istruita negli usi contemporanei del mezzo, da quello giornalistico a quello artistico, e tesa ad un costante rinnovamento iconografico, o almeno dell'approccio all'iconografia. Su questo terreno, l'operazione è in fondo una sorta di ready-made di una produzione fotografica realizzata senza ambizioni, nata per essere fonte di reddito immediato come immagine di cronaca locale, che traslata in ambito intellettuale diviene oggetto di contemplazione e studio sino ad assurgere a modello privilegiato per riflessioni iconografiche sugli anni Novanta italiani.
Il successo di operazioni come questa è faccenda delicata. Si rischia l'intellettualismo "a prescindere". Se l'archivio non contiene di suo immagini pregevoli, citiamo il caso più famoso, quello di Eugène Atget, non c'è Berenice Abbott che tenga: tutto rimane compresso all'interno di un discorso rivolto al ristretto circolo culturale d'appartenenza. Se invece c'è del buono, ecco che avrà vita, e lunga, ma non tanto per merito del curatore quanto del produttore, del faber iconicus originale. Al pubblico, anche in prospettiva, l'ardua sentenza.
Italy&Italy
di Pasquale Bove e Luca Santese
Edizione di 700
Fotografie di Pasquale Bove
Selezione delle fotografie di Luca Santese
Curato e progettato da Luca Santese
introduzione di Giancarlo Dotto
Postfazione di Nicola Patruno
Stampato in Italia da Grafiche Antiga
Hardbound, 9.5 x 6.5 in / 24 x 16.5 cm
730 pagine, 336 fotografie, stampa offset
50 Euro.
Si tratta di un volume di ben 730 pagine (sul sito di Cesura risultano invece essere 632) contenente 336 fotografie, in prevalenza in bianco e nero, selezionate da Luca Santese (1985) tra le oltre 200.000 (sul sito c'è scritto 250.000) conservate nell'archivio del fotografo d'attualità Pasquale Bove (1958), foggiano di nascita e romagnolo d'azione.
L'arco temporale della selezione di Santese copre gli anni anni Novanta o poco più. L'intento dichiarato del progetto editoriale, che è anche una mostra, risulta il seguente: "Il cardine concettuale dell’opera di editing è la volontà di creare, a partire dalla sconfinata e magmatica raccolta di documenti prodotti da Bove, una nitida e definita iconografia degli anni Novanta italiani a partire da una privilegiata prospettiva: la Rimini del periodo che va dalla fine degli anni Ottanta alla soglia del 2000". Accompagnano l'opera un testo critico introduttivo del giornalista Giancarlo Dotto e una postfazione del ricercatore universitario Nicola Patruno.
Non avendo a mie mani il libro, non posso che limitare le considerazioni all'ambito più generale del progetto. Trovo innanzitutto interessante che un fotografo come Luca Santese, nato a metà degli anni Ottanta e già riconosciuto a livello internazionale per il suo lavoro, decida di immergersi nell'archivio ultra-trentennale di un altro fotografo appartenente alla mia generazione. Si confrontano due modalità di "fare il fotografo" che vedono quella antica partire dal negozio, dai servizi locali e dall'artigianato, senza soluzione di continuità con i primi professionisti storici del mezzo fotografico, la seconda invece appartenere alle classi colte, istruita negli usi contemporanei del mezzo, da quello giornalistico a quello artistico, e tesa ad un costante rinnovamento iconografico, o almeno dell'approccio all'iconografia. Su questo terreno, l'operazione è in fondo una sorta di ready-made di una produzione fotografica realizzata senza ambizioni, nata per essere fonte di reddito immediato come immagine di cronaca locale, che traslata in ambito intellettuale diviene oggetto di contemplazione e studio sino ad assurgere a modello privilegiato per riflessioni iconografiche sugli anni Novanta italiani.
Il successo di operazioni come questa è faccenda delicata. Si rischia l'intellettualismo "a prescindere". Se l'archivio non contiene di suo immagini pregevoli, citiamo il caso più famoso, quello di Eugène Atget, non c'è Berenice Abbott che tenga: tutto rimane compresso all'interno di un discorso rivolto al ristretto circolo culturale d'appartenenza. Se invece c'è del buono, ecco che avrà vita, e lunga, ma non tanto per merito del curatore quanto del produttore, del faber iconicus originale. Al pubblico, anche in prospettiva, l'ardua sentenza.
Italy&Italy
di Pasquale Bove e Luca Santese
Edizione di 700
Fotografie di Pasquale Bove
Selezione delle fotografie di Luca Santese
Curato e progettato da Luca Santese
introduzione di Giancarlo Dotto
Postfazione di Nicola Patruno
Stampato in Italia da Grafiche Antiga
Hardbound, 9.5 x 6.5 in / 24 x 16.5 cm
730 pagine, 336 fotografie, stampa offset
50 Euro.