Otto anni dopo.
Oggi, otto anni fa, iniziavo a scrivere questo blog.
Venivo dall'esperienza di un altro blog: Luigi Walker, che faceva parte di una serie di azioni svolte per la fotografia contemporanea, tra didattica, conferenze, mostre e pubblicazioni on line di allievi e vari autori.
Il culmine arrivò con la breve stagione di Villa Gualino, di cui resta solo il blog relativo: Osservatorio Gualino e qualche traccia web dell'evento Lens Based Art Show, un novembre 2010 pieno di conferenze e incontri in villa tra le fotografie di 40 artisti. Poi nel 2014 arrivò anche il blog Questo Paese, che coadiuvava un progetto importante con 25 autori coinvolti nell'osservazione fotografica in varie parti d'Italia. Il tutto divenne un libro on demand con 75 fotografie e alcuni testi di frequentatori scriventi del gruppo Facebook We Do the Rest. oltre a varie mostre. REST invece è cosa di questi tempi e il suo blog di riferimento è qui.
Tutto questo solo per dire che dei blog amo soprattutto la loro persistenza nella rete. Tra quelli citati, solo quest'ultimo è ancora attivo, dopo 654 post, ma anche quelli fermi da anni continuano a contenere testi e immagini che restano a disposizione di tutti, senza che io debba più occuparmene in nessun modo. Il flusso che tutto fa scorrere senza fermarsi mai ha delle zone dove invece tutto resta immobile. Una specie di eternità 2.0 per archeologi virtuali. E questo non mi dispiace per nulla.
Venivo dall'esperienza di un altro blog: Luigi Walker, che faceva parte di una serie di azioni svolte per la fotografia contemporanea, tra didattica, conferenze, mostre e pubblicazioni on line di allievi e vari autori.
Il culmine arrivò con la breve stagione di Villa Gualino, di cui resta solo il blog relativo: Osservatorio Gualino e qualche traccia web dell'evento Lens Based Art Show, un novembre 2010 pieno di conferenze e incontri in villa tra le fotografie di 40 artisti. Poi nel 2014 arrivò anche il blog Questo Paese, che coadiuvava un progetto importante con 25 autori coinvolti nell'osservazione fotografica in varie parti d'Italia. Il tutto divenne un libro on demand con 75 fotografie e alcuni testi di frequentatori scriventi del gruppo Facebook We Do the Rest. oltre a varie mostre. REST invece è cosa di questi tempi e il suo blog di riferimento è qui.
Tutto questo solo per dire che dei blog amo soprattutto la loro persistenza nella rete. Tra quelli citati, solo quest'ultimo è ancora attivo, dopo 654 post, ma anche quelli fermi da anni continuano a contenere testi e immagini che restano a disposizione di tutti, senza che io debba più occuparmene in nessun modo. Il flusso che tutto fa scorrere senza fermarsi mai ha delle zone dove invece tutto resta immobile. Una specie di eternità 2.0 per archeologi virtuali. E questo non mi dispiace per nulla.