Più forte della propria.
La libertà dell'essere umano è forse l'aspetto che più connota la civiltà occidentale tra le altre del pianeta. Oggi questo diritto fondamentale a decidere di se stessi e del proprio destino è soggetto a sempre più sanguinosi tentativi di soppressione.
In apparenza i motivi sono di natura religiosa, nella realtà dei fatti però si tratta dell'eterno conflitto tra la libertà e la forza. Il pendolo della storia oscilla tra l'una e l'altra senza mai trovare il punto d'equilibrio definitivo e mai lo potrà trovare. La libertà difatti non può essere davvero esercitata senza che l'uso della forza sia messo a sua difesa, come monito a chi osasse minacciarla. Questo accade perché la massima espressione di libertà risiede proprio nella capacità di usare la forza a piacimento, senza che alcuna altra forza, e quindi altra libertà, riesca a impedirlo. I latini la chiamavano "pax romana".
Risiede per questo nella libertà stessa il seme che ne può determinare la soppressione. Il suo eccesso provoca soprusi, ovvero invasioni di libertà altrui, e alimenta reazioni di forze ostili.
Non resta perciò che imparare ad esercitare la propria libertà in modo empatico e prudente, commisurato alla forza a disposizione per la sua difesa e alla necessità imprescindibile di non invadere le libertà altrui. Oppure prepararsi a rinunciarvi per obbedire infine, per forza, a qualche libertà più forte della propria.
In apparenza i motivi sono di natura religiosa, nella realtà dei fatti però si tratta dell'eterno conflitto tra la libertà e la forza. Il pendolo della storia oscilla tra l'una e l'altra senza mai trovare il punto d'equilibrio definitivo e mai lo potrà trovare. La libertà difatti non può essere davvero esercitata senza che l'uso della forza sia messo a sua difesa, come monito a chi osasse minacciarla. Questo accade perché la massima espressione di libertà risiede proprio nella capacità di usare la forza a piacimento, senza che alcuna altra forza, e quindi altra libertà, riesca a impedirlo. I latini la chiamavano "pax romana".
Risiede per questo nella libertà stessa il seme che ne può determinare la soppressione. Il suo eccesso provoca soprusi, ovvero invasioni di libertà altrui, e alimenta reazioni di forze ostili.
Non resta perciò che imparare ad esercitare la propria libertà in modo empatico e prudente, commisurato alla forza a disposizione per la sua difesa e alla necessità imprescindibile di non invadere le libertà altrui. Oppure prepararsi a rinunciarvi per obbedire infine, per forza, a qualche libertà più forte della propria.