Io fotografo.

Lo so come funziona.
Arrivi ad un punto che ti sembra quasi di impazzire. Chi ti è vicino sembra non capire nulla o all'improvviso ti rendi conto che non può capire nulla. Le parole ci sarebbero forse, ma ce ne vorrebbero troppe e poi? A cosa varrebbe? Una volta che l'hai detto, il silenzio stupefatto finirebbe per seppellirti in una solitudine anche peggiore. Non c'è speranza, senti qualcosa che è chiaro solo a te, dannatamente solo a te.

Il bisogno nasce così. Come una fame improvvisa e irrefrenabile da soddisfare subito. Ti prende proprio alle viscere e non ti lascia. Non puoi far finta che tutto sia come prima, devi per forza tirar fuori quello che ti sta arroventando la testa. Con quello che sai, con quello che puoi. C'è chi usa una penna, altri usano uno scalpello. Io fotografo.

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