Non in mio nome.

©1992 Fulvio Bortolozzo. Dachau (Deutschland).
Le parole non sono sufficienti, ma rimangono necessarie. Così come le fotografie. L'immagine automatica è preziosa nella ricerca di una memoria possibile perché può ribellarsi ai condizionamenti che le vengono imposti. Questo sentimento ribelle, irriducibile al conformismo dell'orrore nascosto nell'indifferenza del quotidiano, è qualcosa che potrà sempre farci alzare in piedi, dire di no: non io, non più, non in mio nome.

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