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Visualizzazione dei post da ottobre, 2013

La fotografia sociale, per una sera a Milano.

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La prima fotografia di questa breve carrellata sulla serata è giusto che sia per lei: Manuela Cigliutti. L'artefice fondamentale dell'operazione " A noi ci frega lo sguardo ", da lei curata per sostenere concretamente l'attività di Comunità Nuova Onlus di Don Gino Rigoldi. L'inaugurazione da Open Care dell'esposizione delle opere donate dai fotografi per l'asta benefica, che verrà battuta da Christie's Italia martedì 22 ottobre prossimo, è stata davvero ben organizzata e coinvolgente. Essere uno degli autori chiamato da Manuela a far parte di questa iniziativa è per me davvero un grande onore. La serata, dopo un intervento d'apertura di Don Gino Rigoldi, ha trovato il suo punto culminante nei discorsi sulla fotografia sociale pronunciati da Gianni Berengo Gardin, Denis Curti e Grazia Neri. Denis Curti, dopo aver brevemente confermato il trasferimento nella sede di Open Care dell'operatività milanese della Fondazione Forma ,

La Forma del Contrasto.

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La notizia è che la Fondazione Forma lascia gli spazi di piazza Tito Lucrezio Caro a Milano in cui iniziò ad operare nel 2005, come società per azioni detenuta al 100% dall' Agenzia Contrasto , dopo aver preso in affitto e ristrutturato parte dei locali dismessi di un deposito dell'Azienda Trasporti Milanesi. Con  il successivo aggiungersi della Fondazione Corriere della Sera si costituì la Fondazione Forma con tre soci: Agenzia Contrasto, Fondazione Corriere della Sera, Azienda Trasporti Milanesi. Questa è la situazione societaria. Non è chiara invece quella finanziaria. Difficile quindi dire perché ora Roberto Koch, patron di Contrasto, abbia deciso di concludere l'esperienza di Forma, almeno così com'è stata portata avanti fino ad oggi. L'ATM resterà comunque nella Fondazione? Arriveranno o no nuovi soci? Al momento, viene solo dichiarato che Forma cambia operatività e verrà ospitata a Milano, non si sa se in comodato d'uso o con altro accordo, nella sed

Un'opera buona.

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©2011 Fulvio Bortolozzo. (opera in asta) A noi ci frega lo sguardo… un’opera buona a favore di Comunità Nuova Onlus Asta fotografica benefica per i 40 anni di Comunità Nuova: Christie’s, 22 Ottobre 2013. In occasione del 40° anniversario di Comunità Nuova Onlus , il 22 ottobre prossimo sarà battuta da Christie’s un’asta fotografica di beneficenza.  62 autori di fama nazionale ed internazionale hanno donato una loro fotografia per sostenere l’associazione milanese presieduta da don Gino Rigoldi. Il ricavato della serata sarà interamente devoluto alla comunità educativa per bambini Barrhouse di Milano, un servizio di Comunità Nuova. La Barrhouse accoglie bambini tra i cinque e i tredici anni, provenienti da famiglie in difficoltà talmente grandi da richiedere, a tutela dei piccoli, un decreto di allontanamento dalla famiglia da parte del Tribunale dei minorenni. Data la gravità delle condizioni di provenienza, la Barrhouse offre ai piccoli ospiti

L'ambigua infanzia di Hine.

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Dopo aver visto la mostra INFANZIA RUBATA , molto ben realizzata ed allestita, trovo necessario portare all'attenzione dei miei lettori alcuni appunti critici sul lavoro svolto da Lewis Hine. In primo luogo, i bambini mostrati nelle miserevoli condizioni del loro sfruttamento, nell'ambito dell'iconografia fin qui pubblicata di Hine, sono bianchi. Non un solo bimbo nero compare nelle immagini. Vista l'impossibilità che non ne abbia mai incontrati nelle sue puntuali indagini sullo sfruttamento del lavoro minorile, la scelta di escluderli è sicuramente ideologica e con ogni probabilità è dello stesso autore. In ogni caso resterebbe da capirne il perché. Hine vive in una civiltà industriale che nei primi anni del Novecento è in tumultuosa espansione. Sta crescendo, centesimo su centesimo, quella middle class che costituirà presto l'ossatura stessa del sogno americano nei decenni a venire. In questo contesto vanno inquadrate sia le nuove politiche sull'

Il gesto fotografico.

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Per la prima volta dall'apertura di questo blog cedo la parola ad un'altra persona: Massimo Tranquillo . Mi ha scritto stamattina chiedendo un parere su una questione, direi, cruciale. Condivido pienamente le sue idee in merito e quindi, come HCB insegna, gli passo la fotocamera perché stavolta la fotografia me la scatti lui. Caro Fulvio, aiutami a capire perchè in tutte le letture fatte sulla famosissima fotografia di Henri Cartier-Bresson  " Derrière la gare de Saint-Lazare " non si fa nessun cenno alle condizioni in cui fu eseguita la foto e cioè al fatto che si tratta di un'immagine ottenuta per caso, infilando l'obiettivo in un buco stretto di una staccionata. Non mi riferisco alla nota sul fatto che sia l'unica fotografia tagliata in camera oscura perchè si vede il bordo del legno. Lo stesso autore, abbastanza divertito, dice in una video intervista che si tratta di un caso, una foto fatta letteralmente alla cieca. Ora, comprendo benissimo

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