Chi sa vedere la bellezza.
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©2012 Fulvio Bortolozzo - dalla serie Note a perdere . Non si può dunque parlare né di oggettività né di soggettività della bellezza, perché per un verso la bellezza è perentoria solo per chi la sa vedere, e per l'altro chi sa vedere la bellezza la vede sempre in qualcosa e come bellezza di qualcosa; cioè per un verso la contemplazione non è tanto riconoscitiva da ridursi a mera registrazione senza carattere produttivo e figurativo, e per l'altro la contemplazione non è tanto produttiva da essere una vera e propria creazione senza carattere riconoscitivo. Luigi Pareyson, Estetica , 1988. .