Tot capita, tot sententiae.
Ogni volta che mi capita di sentire qualcuno giustificare le proprie
scelte per il semplice motivo della sincerità, magari tacciando altri di
ipocrisia, mi convinco sempre più della opportunità di una
precisazione. Infatti sincerità non è sinonimo di verità. Ritengo
pertanto necessario giungere alla puntualizzazione dei due termini per
non continuare a cadere nell’equivoco della loro giustapposizione. La
sincerità è una dote apprezzabile e rende un ottimo servizio alla
verità, ma non è garanzia assoluta di verità. Difatti si può essere
sinceri e, nel contempo, non veri. E mi spiego. Ad esempio, avendo
ricevuto una informazione errata, pur essendo un "campione" di
sincerità, la notizia che sono in grado di comunicare non è affatto
vera. Credo sia evidente a tutti che, almeno in questo e in casi simili,
la sincerità è tutt’altro che la verità, anche se è salva la mia buona
fede. È chiaro allora che se la sincerità dipende dalla volontà
dell’individuo (l’uomo sincero), la verità ha una dimensione che supera
il singolo e si caratterizza come dato oggettivo, non determinato
dall’individuo, per cui non si può parlare di diverse verità, alla
stregua delle opinioni che possono essere tante quanto le persone, come
recita l’antico detto latino "Tot capita, tot sententiae".
Don Giacomo Simonetti
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Don Giacomo Simonetti
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