Valeva la pena di farlo?


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se c'è bisogno di esprimere pubblicamente un giudizio negativo, di solito la miglior stroncatura è il silenzio. È però vero che per gli editori una recensione negativa, non importa quanto negativa, è sempre meglio di niente. È un punto di vista basato su considerazioni economiche, ma anche più seriamente fondato: una recensione negativa implica di solito, se non altro, che le questioni sollevate dall'opera sono importanti. L'assenza di recensioni implica invece l'aspetto peggiore: la noia.

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Se si decide però di scrivere o parlare in termini critici, il primo obbligo è la chiarezza. Molta critica sembra basarsi sull'idea sbagliata che, poiché l'arte è misteriosa, deve esserlo anche la critica. Ma critica e arte non sono sinonimi. Il critico deve chiarire il mistero dell'arte senza distruggerlo;

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Ma ammesso che il critico scriva più lucidamente che può, di quale argomento deve scrivere? Henry James ha proposto tre semplici ma appropriate domande riguardo all'arte: Che cosa sta cercando di fare l'artista? Lo fa? Valeva la pena di farlo?

Robert Adams,
da Beauty in Photography  (1981-83)* 

*Ed. italiana: La bellezza in fotografia (1995)



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