La città esiste
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La città esiste in virtù dell'immaginario che suscita e che vi fa ritorno, che essa alimenta e di cui si nutre, cui dà vita e che la fa rinascere ad ogni istante. E, se l'evoluzione di questo immaginario ci interessa, è perché essa riguarda al tempo stesso la città – le sue costanti e i suoi cambiamenti – e il nostro rapporto con l'immagine che cambia anch'esso come cambiano le città e più in generale la società. Porsi il problema della città immaginaria vuol dire dunque in fin dei conti, porsi la doppia questione dell'esistenza della città e dell'esistenza dell'immaginario nel momento in cui il tessuto urbano si estende, in cui l'organizzazione dello spazio sociale si modifica, e in cui le immagini, le stesse immagini, si diffondono su tutta la Terra.
(Marc Augé, Disneyland e altri non luoghi)
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