Ventisei fotografie

Segnalo un lavoro che ho scoperto per caso ad Arles quest'estate.
Nel chiostro dello spazio Van Gogh tra i vari banchetti di editori c'era quello di Photoworks, un'organizzazione inglese che realizza un magazine, pubblica fotolibri e produce progetti fotografici su commissione di enti pubblici. La mia attenzione fu subito attratta da un fotolibro sul paesaggio urbano e, dopo averlo brevemente sfogliato, lo acquistai d'impulso.

©2003-2006 Mark Power, 38 North from the series "26 Different Endings"

Il nome del fotografo è Mark Power e il fotolibro si intitola 26 Different Endings. Una versione web delle fotografie è visibile sul suo sito.
A distanza di tempo, sono sempre più soddisfatto di questo acquisto perché l'autore ha saputo osservare i luoghi con una sensibilità certamente educata dalla tradizione anglosassone in materia, ma senza mai cadere nella stanca ripetizione di modelli acquisiti.
Ognuna delle ventisei fotografie dell'opera è realizzata in quel vago territorio dove termina quella che viene chiamata London ed inizia ciò che London non è. Un tentativo metodico di esperire come questa soluzione di continuità si presenta sul terreno. Il risultato sono una serie di 26 luoghi dei quali si riceve come unica indicazione topografica la loro posizione sul quadrante di una mappa.
Per dare alla sua opera una coincidenza con la personale emotività, Mark ha scelto di fotografare con tutta calma nel corso di varie escursioni e sempre con un tempo meteorologico tendente al brutto (non penso abbia poi faticato molto a trovarlo).
L'approccio alla veduta è quello classico, che anch'io trovo ancora assolutamente adatto a questo genere di progetti: grande formato, cavalletto e bolla.


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