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Visualizzazione dei post da ottobre, 2020

Cosa stavo dicendo?

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La distrazione non è più ormai un evento saltuario, un difetto dell'attenzione da evitare il più possibile per non trovarsi in difficoltà con quello che si sta facendo. Semmai è il contrario. La distrazione è lo stato normale, mentre il richiamo improvviso ed inatteso alla concentrazione su qualcosa che minaccia di interromperla viene vissuto come un fastidio, un evento ostile, a volte persino un trauma. La fotografie possono essere parte importante di questo capovolgimento comportamentale. Diversamente dalle immagini tradizionali, vengono prodotte da una macchina che una volta avviata trattiene tutto quello che l'obiettivo fa entrare in essa. Tutto, anche quello che non era stato visto, o voluto, dall'umano addetto alla macchina. Ci siamo così abituati ad avere per le mani immagini contenenti qualcosa che sul momento non era previsto e magari nemmeno voluto. Poco male, il tempo potrà far riemergere ciò che interessa quando cambierà qualcosa. Persone, animali, luoghi e cose

La morte di un professore, il pensiero e la libertà.

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Samuel Paty insegnava storia, geografia ed educazione civica in una scuola pubblica nei dintorni di Parigi, poi un brutto giorno è arrivato un giovane che l'ha decapitato per strada per qualcosa che aveva fatto e detto in classe. Da noi temo che sia stato percepito più o meno come l'ennesimo efferato fatto di cronaca.  In Francia invece la morte del professore ha suscitato un'emozione enorme che ha trovato nella commemorazione ufficiale alla Sorbona svolta da Emmanuel Macron il suo culmine istituzionale. Penso che questo dipenda dal ruolo riconosciuto alla scuola e ai docenti nella formazione delle nuove generazioni repubblicane in uno stato laico che ha come suo atto fondante la Déclaration des Droits de l'Homme et du Citoyen del 1789. Diciassette brevi articoli che cambiano il modo di considerare l'essere umano e lo rendono indipendente da ogni legame e vincolo con ciò che non riconosce come valido per se stesso, a cominciare dalle religioni per proseguire con le

Un ringraziamento.

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Ringrazio pubblicamente davvero di cuore quegli affezionati frequentatori dei miei seminari, uno persino venuto da Milano per l'occasione, che ieri hanno voluto sfidare questo periodo virale partecipando all'incontro su Italo Insolera al Polo del '900 . Sono molto onorato di un'attenzione che si mantiene così viva ormai da vari anni e che mi stimola a proseguire nello studio e nell'approfondimento dell'iconografia fotografica. Ieri sera il tempo era ridotto ed ho potuto solo accennare ad alcune questioni cruciali che senz'altro avremo modo di approfondire nel tempo, seminario dopo seminario. Sono anche grato all'architetto Paolo Aghemo , che mi ha invitato a portare il mio contributo nell'ambito degli incontri su Insolera, all'architetto Davide Derossi , l'altro relatore dell'incontro, perché con il suo intervento mi ha dato nuovi spunti di riflessione e a tutti coloro che hanno reso possibile l'evento. Ora mi rituffo nella prepara

#5 Passaparola.

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Ieri ho avuto il piacere di chiacchierare in streaming con l'amico Steve Bisson su quello che vado facendo in fotografia. Steve da ormai dieci anni mi onora della sua attenzione nell'ambito dell'ampia attività di osservazione del fotografico contemporaneo che conduce con sensibilità e intelligente apertura di studioso alle figure e ai fenomeni che incontra. Spero che l'oretta di video possa risultare gradita a chi segue questo blog. In ogni caso, fatemi sapere. Come al solito, via e-mail .  P.S. La trascrizione in italiano della prima intervista che mi fece Steve per Urbanautica , è qui: https://borful.blogspot.com/2011/08/le-domande-di-steve.html

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