Un nuovo pensiero sulle cose.


Si sente dire a volte ad un matematico che una certa formula è bella. Ha una sua estetica elegante, semplice, che la rende particolarmente piacevole per la mente che la incontra. Succede in diversi ambiti. Soluzioni così ben riuscite da sembrare delle vere e proprie "opere d'arte".

Anche in fotografia può capitare. Fotografie che diventano "iconiche" talmente sono perfette, anche se prese magari per caso o per sbaglio. Possiedono un fascino in più che cattura, seduce, le rende difficili da dimenticare.

Icona, così intesa, e fotografia non sono però sinonimi, anche se oggi la fotografia vincente sulla rete  e nei media è proprio l'icona. Una fotografia nella stragrande maggioranza dei casi è solo una traccia visibile dell'azione della luce passata per un congegno a base ottica e resa durevole per via chimica o elettronica.

In questa semplice caratteristica risiede un'altra possibilità estetica, quella analitica. Un'immagine cioè che contiene e ordina la visione per darne una versione ripensata. Qualcosa che fa muovere la mente verso una certa direzione, meglio se portando contributi nuovi, inattesi, su soggetti sprofondati in una nostra concezione resa banale dalla consuetudine di averli sempre attorno. Non il desiderio di stupire, di dare spettacolo, guida questa procedura, ma quello di condurre una vera e propria analisi, una verifica. La sostanza, il risultato, sarà un'immagine fotografica, anche iconica perché no, ma soprattutto utile, perché rende ben percepibile un nuovo pensiero sulle cose.


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