Essere utile.


Dopo il lavoro, sempre più del previsto. Dopo averlo proposto in una giornata di studio intensa, partecipata, resta la sensazione più importante: quella di essere stato utile. Una soddisfazione che ripaga di tutto. Vedere poi che si riesce persino a suscitare degli entusiasmi, delle curiosità, dei nuovi pensieri è quanto di meglio si possa sperare. Utile quindi a dare inneschi o a rinfocolarli.

Il movimento delle idee, delle pratiche, lo scorrere del tempo verso qualcosa che attrae, che interroga, che spinge in avanti. Studiare, sperimentare, spostare, anche tornando indietro, a volte, per ripartire da una strada imprevista o non vista prima. La storia è tutto questo. Non un'infilata di vicende fisse, stabilite una volta per sempre, pronte e confezionate per diventare dei miti da ripetere e adorare. L'approccio storico ha qualcosa dell'indagine investigativa. Documenti, tracce, testimonianze. Affrontando le questioni da punti di vista sempre diversi, tutto si allinea diversamente, nuove ipotesi nascono e altre tramontano. Ognuno indaga per se stesso e tutte le indagini si confrontano con quelle altrui. Da chiunque può arrivare l'elemento importante. Non si finisce mai perché la storia non è mai finita, vive con noi e oltre di noi. Ecco per che cosa cerco di essere utile. A volte mi riesce, altre meno, ma la prossima volta cercherò, come al solito, di fare ancora meglio. Alla prossima storia.

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