Attenti a quei due.


Secondo appuntamento prima della pausa estiva dei quattro organizzati da Phom sulle trasformazioni sociali e la  fotografia contemporanea. Dopo Simone Donati con Paolo Ranzani, questa è la volta della coppia fotografica Albert & Verzone insieme alla sociologa Tatiana Mazali, moderati da Marco Benna.


Il pubblico è numeroso e sono presenti molti fotografi torinesi. La prima valenza positiva degli incontri è proprio questa: l'incontrarsi dei fotografi, come già si era tentato di fare nel novembre 2010 con il Lens Based Art Show.


La storia di Alessandro Albert e Paolo Verzone inizia nel 1991 a Mosca. Due ventenni che conoscono August Sander e Richard Avedon decidono all'ultimo momento di non andare a fotografare con il banco ottico le donne in India, ma di recarsi a Mosca dove stava crollando il regime comunista per fare ritratti in posa dei passanti.


L'intuizione fu vincente e venne poi ripetuta nel 2001 e nel 2011. Quasi a scandire con il tempo della storia moscovita quello personale dei fotografi. Erano sostenuti dalla temerarietà scanzonata della giovinezza, ma soprattutto dalla convinzione, oggi matura e consapevole, che si tratta in essenza di interporre un dispositivo automatico tra se stessi e le possibilità iconiche di un soggetto. La relazione psicofisica che ne segue è all'origine dell'immagine fotografica, punto di partenza e arrivo, unica possibilità di intersecare l'esistente altrimenti intangibile.


A seguire, Paolo Verzone presenta Cadetti, il suo ultimo libro fotografico, di cui ebbi  già modo di scrivere su questo blog. Qui si può apprezzare la diversità individuale di Paolo rispetto ad Alessandro. Più orientato all'ìcona seduttiva il primo, più complesso e concettuale il secondo.


Entrambi i progetti vengono presentati nella forma dell'audiovisivo sonorizzato, nel caso di Cadetti con sorpresa finale. Chi mi segue sa bene che non impazzisco per questa formula che trasferisce il fotografico verso il cinematografico, ma l'effetto sul pubblico mi è parso ben gradito. Alla fine, questo conta.


A completamento della serata l'intervento di Tatiana Mazali che interpreta con intelligenza il suo ruolo, seminando spunti di riflessione che potranno essere meglio raccolti dai partecipanti al di là del momento.


Mercoledì 23 settembre prossimo si ricomincia da me. Allo IIAD di via Pisa 5, insieme ad Alessandro Grella del Politecnico di Torino, si parlerà delle trasformazioni del territorio. Quindi, tra l'acquisto di un secchiello e di una paletta, non dimenticatevi di procurarvi anche una livella a bolla nuova. Ne avremo bisogno.

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