Il falso problema della fotografia come arte.

©2014 Fulvio Bortolozzo.
Da diverse parti, e troppi anni ormai, arrivano sempre nuove voci a porre una questione assillante: "La fotografia è un'arte?". Da cui consegue: "Se sì, che genere di arte è?". A giudicare dal recente convegno internazionale di Cinisello Balsamo, al quale ero presente, mi pare di capire che simili domande sul sesso degli angeli assillino ormai solo i cervelli di miei compatrioti dediti al godimento dell'intelletto. Nel resto del mondo occidentale e occidentalizzato sembra che si studino i fenomeni culturali per come si presentano, cercando poi di darne semmai conto senza per forza incasellarli in qualche categoria aprioristica. Una logica semplice e pragmatica che non ha molta fortuna in una tra le maggiori Culle dell'Arte (così almeno ci viene rappresentata l'Italia nel selfie autoconsolatorio inoculatoci nella mente fin dalla più tenera infanzia).

Cosa sia l'arte, cosa sia la fotografia sono questioni oziose prese nei loro termini generici e senza alcuna logica soluzione. Sarebbe infinitamente più utile se chi ama scervellarsi sulle cose cercasse di comprenderne l'eventuale coerenza interna, la compiutezza teorica e pratica che distingue un dato fenomeno dagli altri esistenti e quali siano i motivi per cui meriterebbe di essere posto maggiormente all'attenzione degli interessati. Questo però richiederebbe uno studio paziente, ricco di incognite, anche per le persone più competenti, e dagli esiti sempre incerti e provvisori. Si tratterebbe insomma di mettersi in gioco, assumere dei rischi culturali, essere disponibili ad ammettere i propri errori e a ricredersi di fronte al lavoro di altri colleghi più brillanti. Tutte cose che afferiscono all'onestà intellettuale e alla capacità di confronto dialettico e costruttivo. Meglio passare comodamente gli anni a continuare a chiedersi se la fotografia sia arte e quale arte sia...

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