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Visualizzazione dei post da gennaio, 2012

High Dinamic Reality

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Ieri sera alla sezione fotografica del C.R.D.C. di Torino ho avuto il piacere di assistere alla presentazione, organizzata da Maurizio Mangili, di Alessandro Sicco . Alessandro è un autore che da qualche anno porta avanti una serie di fotografie realizzate in edifici abbandonati che poi sottopone ad una sua personale postproduzione basata sulla tecnica dell' HDR . Nelle sue opere ho trovato una certa varietà di soluzioni e di qualità formale, con alcune eccellenze, ma anche risultati che mi lasciano perplesso. La giovane età, e la recente intrapresa del suo cammino, mi fanno tuttavia ben sperare nella maturazione dell'autore, perché mi è parso di cogliere una rara autenticità nelle sue esigenze espressive. Come forse era prevedibile, sia la scelta dei luoghi sia la tecnica di postproduzione hanno animato il dibattito e molti sono stati gli interventi tra la trentina di persone partecipanti alla serata. Devo subito dire che la notevole dialettica tra le diverse opinioni è stata

Sgarbissima

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L'ho evitata accuratamente fino a ieri pomeriggio. Snobismo, forti pregiudizi sul curatore, allergia alle ammucchiate maggioritarie spacciate per democrazia. Insomma, dopo la notizia che la prorogavano di un mese e che tanti miei concittadini l'avevano già vista, pare persino con soddisfazione, la mia innata curiosità ha finalmente prevalso su tutte le possibili riserve. Mi riferisco alla sezione torinese del Padiglione Italia della 54esima Biennale di Venezia curato da Vittorio Sgarbi. Sfidando il freddo davvero intenso della Sala Nervi, mi sono buttato a capofitto nel mare magno delle opere realizzate dagli oltre settecento artisti selezionati. Il primo impatto è stato quello di trovarsi dentro una specie di Porta Palazzo dell'arte: tanti banchi, tante merci esposte d'ogni tipo, qualità e provenienza. Ma pazienza: al mercato ci si va anche per passare il tempo e scoprire l'inatteso. Va detto subito: mi sono divertito. Come un bambino, come quando venivo al

Né il nuovo, né il vecchio

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©2011 Fulvio Bortolozzo - serie Scene di passaggio (Soap Opera) . Perché più vivo e più penso, meno mi riesce di veder la realtà tutta d'un pezzo, tutta verso il nuovo ora, tutta affondata nel vecchio in passato. Né di parteggiare. Mi guardo dall'astrarre, non mi metto il paraocchi come con i muli si fa [...]. Dico che non mi farò una fede del nuovo per uccidere il vecchio, che non esiste, né il nuovo, né il vecchio, che esiste l'enorme aggroviglio della vivente realtà, che è vivente, che è realtà e si strafotte della tua particolaristica fede futurista del nuovo e di tutte le altre particolaristiche fedi retrive del vecchio. Giovanni Boine, Scritti inediti.

Tra estetica ed etica

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Nella galleria torinese dei Weber approda uno spirito inquieto: Gabriele Croppi , classe 1974. Alle pareti grandi stampe fotografiche al carbone su carta cotone protette, ma anche in parte nascoste, dal vetro di cornici bianche, opache, minimali. Le opere esposte appartengono a serie recenti come Piemontesi, New York e altre. Il primo impatto con le immagini di Croppi solleva immediatamente pensieri ambivalenti. Da un lato si rimane attratti dal rigore freddo e geometrico dei suoi neri nerissimi, condotti al limite del tratto fotolitografico, interrotti da luci bianche bianchissime. Dall'altro la presenza di figure umane, spesso una sola per immagine, e insolitamente statuarie, oltre all'apparizione nei cieli di elementi incogrui (mongolfiere, singole nuvole troppo "giustine", ecc.) inducono a considerare fortemente manipolato ciò che si vede, creando così un corto circuito culturale tra l'idea tradizionale che una fotografia debba essere per forza la traccia ott

Un fiume in piena

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Sono molto stanco, ma prima di cadere addormentato voglio subito ringraziare le tante, tantissime persone che sono venute all'inaugurazione di Tornando altrove . Un fiume in piena che ci ha travolti a più riprese durante l'arco della serata. Una festa ricca di parole, colori ed entusiasmo. I pareri sulle opere sono stati nella maggior parte positivi, ma anche le critiche sono arrivate cortesi, puntuali e utilissime. Persino un black out di circa mezz'ora non ha causato defezioni, ma anzi è stato l'occasione per i presenti di visitare la mostra alla luce dei loro telefonini: una scena di una suggestione incredibile. Grazie a tutti. Momenti come questi ripagano davvero di ogni sforzo. TORNANDO ALTROVE a cura di Fulvio Bortolozzo Opere di Fabrizio Amort, Roberto Ferrero, Marco Garrone, Francesco Germinara, Barbara Malacart, Andrea Marazzi, Marco Masanotti, Elena Simonatti, Stefano Trevisani, Marco Vergano. Luogo: Fusion Art Gallery , piazza

Dico trentatre

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Mancano tre ore all'inaugurazione. La galleria è silenziosa. Guardo e riguardo le immagini. Tutto mi sembra a posto, tutto ben fatto. Tra poco inizieremo a sapere se davvero è così. Chi vorrà venire a vedere i frutti del nostro lavoro ci darà la prima misura, quella emozionale. L'altro giorno ho ripescato nell'archivio di Exibart le news di tutte le mostre che ho curato. Con questa sono 33 in otto anni. Una media di poco superiore alle 4 all'anno. Dalle iniziali piccole mostre del mitico Soundtown all'evento più grande che abbia fin qui affrontato: il Lens Based Art Show . Il bilancio mi pare buono, mi sembra di essere stato utile a molti autori e di aver segnalato dei valori sinceri. Il tempo mi darà, come al solito, ragione o torto. Per ora, non mi resta che prepararmi con i miei dieci compagni di viaggio a ricevere complimenti e critiche. Sui primi brinderò subito con loro, sulle seconde, preziosissime, rifletterò poi in solitudine, per migliorare ancora, s

La discesa di Magnum in Italia

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Un senso di fastidio provocato da molte cause. La prima è un incauto parallelismo, del tutto incongruo. All'inizio di questa mostra commissionata all' Agenzia Magnum c'è difatti un pannello di presentazione che evoca l'idea del classico "Viaggio in Italia". Infelice riferimento. " Viaggio in Italia " si chiamò anche l'arcinota mostra epocale voluta da Luigi Ghirri nel 1984. Con ironia, Luigi ripartiva allora da un'idealizzazione storica e culturale del nostro paesaggio per rifondarne la conoscenza alla luce delle conquiste concettuali della scuola fotografica americana degli anni Settanta. Oggi invece nelle sale di Palazzo Reale a Torino è allestita la mostra L'Italia e gli italiani , ennesima "marchetta" (così si definisce in gergo tra gli addetti ai lavori un incarico accettato solo per soldi) di quella che fu alle sue origini il prototipo della grande agenzia fotogiornalistica indipendente. La formula che da troppo tem

Tornando altrove

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Una collettiva fotografica che apre il nuovo anno con i lavori di dieci autori apparentati dalla volontà di percorrere le possibilità espressive del mezzo fotografico in uno dei suoi aspetti più intriganti e specifici: lo spostamento spazio-temporale provocato dalla traccia ottica. Luoghi, figure umane e oggetti sono così spunti di partenza per recuperare la dimensione riflessiva del fotografare. Un ripensamento delle percezioni visive che vuole trovare nuove coordinate possibili per le esperienze esistenziali di ciascuno degli autori in mostra. TORNANDO ALTROVE a cura di Fulvio Bortolozzo Opere di Fabrizio Amort, Roberto Ferrero, Marco Garrone, Francesco Germinara, Barbara Malacart, Andrea Marazzi, Marco Masanotti, Elena Simonatti, Stefano Trevisani, Marco Vergano. Luogo: Fusion Art Gallery , piazza Peyron 9/G, 10143 Torino. Inaugurazione: giovedì 12 gennaio 2012, ore 19 - 22. Periodo: dal 12 al 26 gennaio 2012. Orario: ore 16 - 19, dal martedì al giovedì o

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